17, 18, 19 e 20 gennaio 2023 elezioni del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e del Comitato Pari Opportunità

Come è ormai noto, i prossimi 17, 18, 19 e 20 gennaio 2023, il Foro di Bari sarà interessato dalle elezioni del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati e del Comitato Pari Opportunità. Anche la nostra Associazione non poteva rimanere indifferente a queste
competizioni, visto che – in occasione della Consiliatura che, il prossimo 31 dicembre, verrà a terminare – Futuro@Forense è
rappresentata in seno al COA dal nostro Presidente, Nicola Zanni, e dalla nostra Tesoriera, Eugenia Acquafredda, nel CPO.
Nel corso degli ultimi quattro anni di Consiliatura, l’Associazione ha fatto sentire il peso della opposizione: la voce dei Consiglieri
Zanni ed Acquafredda, nei relativi consessi, è stata raramente tenuta in considerazione, quando non osteggiata dalla maggioranza
arrivata a stigmatizzare, in assenza dell’interessato e dopo ampia discussione, il Consigliere Zanni e a definire eticamente deplorevole
il comportamento della Consigliera Acquafredda. Il tutto partiva da una richiesta di dimissioni dei componenti del CPO redattori di
una bozza di regolamento elettorale del menzionato CPO monco di un piccolo pezzo: il divieto del limite del doppio mandato. In
pratica, il CPO – a maggioranza – licenziava una bozza di regolamento privo del citato limite (ormai legge) ed il COA –
all’unanimità, accogliendo una proposta del Consigliere Zanni – lo inseriva.

Agli occhi della nostra Associazione, una omissione come quella effettuata dalla maggioranza del CPO, non poteva essere
catalogata come semplice dimenticanza!
Oggi, dopo la passata Consiliatura, quindi ci si è trovati di fronte ad un bivio: continuare l’avventura, al COA ed al CPO, in
solitaria, o, piuttosto, scegliere una coalizione con cui intraprendere un cammino comune che potesse portare ad un ribaltamento della
discutibile conduzione che ha pervaso il COA ed il CPO, in occasione delle due Consiliature caratterizzate dall’intervento delle
Sezioni Unite della Cassazione del 2017 con il conseguente commissariamento del COA e dalla decapitazione del Consigliere Stefanì,
Presidente fino alla sentenza n. 12 del 2022 con cui il CNF ha dichiarato la sua ineleggibilità.

Tale bivio ha portato, in seno al Direttivo, organo cui – per Statuto – compete la direzione politica della Associazione, ad un sano
confronto in ordine alla scelta da adottare. E, dopo ampie discussioni e la proposta di formare un gruppo elettorale con altre
Associazioni e con valenti Colleghi, abbiamo deciso di entrare in COAlizziamoci. Tale Gruppo – mosso dalla volontà di rifondare un
Ordine ed un Comitato Pari Opportunità che hanno perso di credibilità, per tanti motivi – riunisce Futuro@Forense, AIGA, la
Associazione degli Avvocati di Modugno, nonché personalità di un certo spessore dell’Avvocatura barese. In Salvatore D’Aluiso
abbiamo individuato il nostro candidato Presidente, mentre tutti i candidati possono, senza ombra di dubbio, ritenersi tutti
Professionisti seri e stimati. Dal canto nostro, abbiamo avuto il piacere di indicare, fra i candidati al COA, la nostra Eugenia
Acquafredda, mentre – al Comitato Pari Opportunità – abbiamo indicato Antonella Labianca e Krizia Colaianni. Tutte e tre le nostre
candidate non hanno bisogno di presentazione.

I motivi sottesi alla nostra scelta di COAlizzarci sono tanti. In primo luogo, con gli Amici ed i Colleghi della Lista condividiamo la
necessità di ridare lustro all’Avvocatura barese, dopo che – dal 2015 ad oggi – ha subito la mannaia della Giustizia domestica e di
legittimità. Dopo la menzionata sentenza della Cassazione del 2017, con cui venivano annullate le elezioni del 2015, che avevano portato
alla vittoria della lista capeggiata da Giovanni Stefanì, il commissariamento dell’Ordine territoriale fino all’ottobre 2017 e le elezioni del
gennaio 2019, il Foro barese è stato attinto da un’altra mazzata: la declaratoria di ineleggibilità del Presidente Stefanì il quale –
nonostante richieste di fare un passo indietro rispetto alla sua elezione del 2019 – ha preferito arrivare al marzo 2022, prima di essere
dichiarato ineleggibile dal CNF, nonostante una giurisprudenza granitica venutasi a creare sull’affaire doppio mandato. A ciò si aggiunga
che lo scherzo del commissariamento è costato alle casse dell’Ordine ben 40.000, euro (tra compenso al Commissario ed ai tre coadiutori
e spese a questi) e solo perché, nel 2015, in pendenza del ricorso dinanzi al Consiglio di Stato per la declaratoria di nullità di un
regolamento elettorale sballato, si decise di non dare ascolto a chi propugnava prudenza e chiedeva di soprassedere dalle elezioni, prima
della decisione del citato Consiglio di Stato. Grave responsabilità politica, quindi, di quanti – deridendo chi consigliava di andare con i
piedi di piombo – di fatto hanno spinto il Foro ad una brutta figura dinanzi all’Italia (grazie al commissariamento) e ad un danno
economico che forse, anzi sicuramente, si poteva e si doveva evitare.

Inoltre, ci si è impegnati nel rivedere il regolamento di Consiglio nella parte in cui la maggioranza aveva inserito il divieto per i
Consiglieri di parlare con chicchessia delle questioni discusse il Consiglio, pena la possibilità (previa discussione interna al Consiglio
stesso) di inviare gli atti al Consiglio Distrettuale di Disciplina competente. Tale norma (segnatamente, l’art. 4, commi 6 e 7,
Regolamento di Consiglio pubblicato sul sito dell’Ordine) ha due grossi limiti, oggettivamente e scientemente non considerati dalla
maggioranza che aveva approvato il Regolamento.
Il primo consiste in una grave violazione del diritto di cronaca (e, finanche, di critica) verso gli elettori i quali – grazie a questa norma
bavaglio – non verranno mai a conoscenza di ciò che arriva in Consiglio, a meno che non passi il filtro della censura della maggioranza.

Il secondo consiste nell’aver previsto una sorta di procedimento disciplinare interno, nei confronti del Consigliere responsabile di
fuga di notizie, che culmina nella potestà (attribuita alla maggioranza) di inviare gli atti al CDD. E quale sarebbe la norma del Codice
Deontologico violata? Mistero. Eppure tale Regolamento è stato partorito da Avvocati. Per quanto riguarda il CPO, poi, dopo gli ultimi
8 anni di Consiliature decadenti (solo nella Consiliatura 2019-2022 sono stati redatti i verbali delle sedute – e ciò grazie alle costanti
sollecitazioni della nostra Tesoriera e componente il CPO, Eugenia Acquafredda, mentre della precedente Consiliatura nulla è dato
sapere), noi auspichiamo un serio rinnovamento anche di questa Istituzione. E le speranze ci sono tutte…
Questi sono alcuni dei motivi che ci hanno spinto ad aderire a COAlizziamoci e che ci portano a chiedere a tutti i nostri Amici, di
sostenere la lista al COA (con Salvatore D’Aluiso Presidente e con la nostra Eugenia Acquafredda candidata) e la lista al CPO (in cui
sono candidate le nostre Antonella Labianca e Krizia Colaianni) e di votarle.
Noi siamo fiduciosi e, mai come Afieri di dire

NOI CI SIAMO

Il Direttivo di Futuro@Forense

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