Movimento #19Aprile

Siamo con l’Avv. Cosimo Damiano Matteucci, Presidente Nazionale di MGA – Mobilitazione Generale degli Avvocati.

Avvocato Matteucci, grazie per aver accettato il nostro invito, a rispondere alle nostre domande.

Grazie a voi per lo spazio che ci state dedicando.

Avvocato Matteucci, partiamo dalla fine: MGA ha organizzato, per il 19 Aprile 2024 a Roma, una mobilitazione nazionale degli Avvocati, per protestare contro la iniquità di Cassa Forense. In pratica, cosa intendete contestare a Cassa Forense?

Premetto che l’organizzazione della manifestazione del 19 aprile non è targata MGA sindacato nazionale forense, ma è frutto del lavoro congiunto di un movimento trasversale e spontaneo di avvocate e avvocati decisi ad interrompere l’abitudine forense alla stasi, e a difendere in piazza i propri diritti, che si è dato – proprio dalla data della prima manifestazione organizzata – il nome di Movimento #19Aprile. Quello che si intende contestare con il sit in a Roma è la politica di Cassa Forense, improntata a spostare il carico della sostenibilità dell’ente sulle fasce meno abbienti della categoria, e a conservare i privilegi delle fasce più ricche della professione. Non ci limitiamo però alla contestazione, ma – nel documento che contiene la nostra piattaforma rivendicativa – avanziamo una serie di proposte ponderate volte a riequilibrare il sistema, e a renderlo più equo e sostenibile anche per le avvocate e gli avvocati a reddito basso e medio basso.

MGA, già in passato – e mi riferisco agli anni 2012 (vale a dire, subito dopo aver “esordito” sui social, in particolare) – si è resa protagonista di iniziative di protesta, tipo il fax – day, che non hanno portato ad alcun risultato evidente, da un punto di vista della riduzione della pressione contributiva degli avvocati. Non teme che anche questa manifestazione di protesta si riveli infruttuosa, da un punto di vista dei risultati?

Nessun timore. Se non avessimo iniziato con MGA – ormai più di dieci anni fa – a rompere il silenzio circa le reali condizioni economiche ed esistenziali di larga parte della categoria forense, oggi non saremmo qui e non vi sarebbero state nè le proteste successive anche ad opera di altre formazioni, nè la possibilità di portare in Congresso Nazionale le rivendicazioni dell’avvocatura a basso reddito o quelle degli avvocati e delle avvocato di fatto dipendenti negli studi legali.

Sicuramente MGA ha avuto un effetto dirompente, al momento della sua comparsa sul panorama della politica forense nazionale, ponendosi come “forza di rottura” degli equilibri in campo e suscitando interesse tra i colleghi, interesse rimasto confinato nel virtuale. A suo giudizio, perché non si è riusciti a trasportare il “consenso virtuale” in protesta di massa?

I cambiamenti sociali e di mentalità hanno bisogno, per prodursi, di un lavoro lungo, alle volte oscuro, alle volte apparentemente senza risultati diretti e immediati. Come si dice, la goccia scava la pietra: ecco, noi siamo e saremo sempre quella goccia, e anche un pò i grilli parlanti dell’avvocatura, con il coraggio di disvelare il reale precariato che altri tendono a sottacere o a nascondere. La manifestazione di domani si preannuncia come la più numerosa e partecipata che sia stata organizzata dal basso e non dalle grandi istituzioni forensi.

Quindi, a suo giudizio, la colpa della (finora) mancata partecipazione, a cosa è addebitabile?

Perchè gli avvocati e le avvocate tendono ad essere servili; molti e molte preferiscono attendere che dall’alto piova qualche briciola di cui cibarsi, oppure lagnarsi dello status quo nella ingenua speranza di poter passare dall’altro lato, quello dei colleghi e delle colleghe ricche. Dico ingenua perchè nella nostra categoria l’ascensore sociale ed economico è ormai fermo da tempo, con scarsissime possibilità, da parte di chi non sia figli* d’arte o particolarmente fortunat*, di raggiungere vette reddituali congrue. L’avvocatura, difensore dei diritti altrui, è restia a difendere i propri, preferisce omaggiare questo o quel consigliere dell’ordine e fingere un benessere che in realtà manca.

Nel 2020, un “movimento spontaneo” di avvocati, si riunì a Roma per protestare contro Cassa Forense, ottenendo una partecipazione non folta, senza peraltro giungere ad un risultato importante. Non crede che, anche in questo caso, al di là della partecipazione alla mobilitazione, il risultato possa essere lo stesso?

Come ho detto, i rumors del giorno prima preannunciano una partecipazione piuttosto corposa e certamente inusitata per una manifestazione partita dal basso. Siamo fiduciosi e fiduciose nel fatto che Cassa Forense terrà presente almeno parte delle nostre rivendicazioni , compendiate in un documento accurato, preciso, lungo quasi 20 pagine.

Le vostre istanza sono state portate alla attenzione di Cassa Forense, per il tramite dei Delegati? E con quale esito?

La nostra piattaforma rivendicativa è stata resa pubblica, e poi inviata ad personam ai rappresentanti di  tutte le istituzioni forensi: Cassa, CNF, OCF, tutti COA territoriali, tutte le associazioni maggiormente rappresentative e molte delle associazioni minori. All’esito del sit in è stato concordato che una delegazione del Movimento incontrerà per un colloquio il presidente di Cassa Forense Militi e il coordinatore di OCF Scialla.

Approfittando dello spazio a sua disposizione, Faccia un invito ai colleghi

L’invito è: venite a Roma in Piazza Cavour; e se non potete, sosteneteci sui social, o partecipando alle iniziative – corollario che stiamo lanciando per domani.

Nicola Zanni

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