Edilizia giudiziaria, la parola alle associazioni: Sindacato Avvocati

Dopo aver ascoltato il Presidente della Camera Penale di Bari, Guglielmo Starace, ed il Presidente della Sezione di Bari del Movimento Forense, Flavio Luigi Romito, continuiamo nel nostro “giro”, in materia tema “Edilizia Giudiziaria” (croce e delizia degli addetti ai lavori e non solo) e, in particolare, sugli sviluppi del Protocollo di Intesa sottoscritto il 30 Luglio 2019 ed avente ad oggetto il c. d. Polo della Giustizia.

Oggi siamo in compagnia dell’Avv. Leonardo Ciciolla, Segretario del Sindacato Avvocati Bari (aderente all’Associazione Nazionale Forense – ANF) che ringraziamo per la sua disponibilità a rilasciare una intervista in merito.

Avrà notato che, in questi giorni di campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 Settembre 2022, l’argomento Giustizia non sembra essere affrontato adeguatamente dai competitor. Cosa pensa al riguardo e perché questa considerazione minore della Giustizia?

– Ritengo che questa domanda dovrebbe essere posta ai competitor e non ai meri cittadini e/o operatori di giustizia . Ritengo,  inoltre, che dovrebbe essere un argomento sempre all’attenzione della politica,  a prescindere dalle elezioni.

A Suo giudizio, l’argomento “Edilizia Giudiziaria” è problema della Avvocatura? O, meglio, è un problema del quale la Avvocatura (locale e nazionale) deve parlare? O è solo problema della cittadini

– È evidente che nella domanda c’è già, a mio parere, la risposta. L’argomento edilizia giudiziaria è interesse sia dell’avvocatura sia della magistratura sia, anche e soprattutto, del singolo cittadino. Siamo tutti parte di un medesimo sistema giudiziario e abbiamo tutti interesse che lo stesso sia efficace e funzionale anche logisticamente. Ogni comparto dovrebbe essere ascoltato e avere voce in capitolo.

E’ notizia di qualche giorno fa: è stato sottoscritto il contratto di locazione per la “seconda Torre Telecom”, dove verranno allocati gli Uffici della Procura e le aule di udienza. A Suo giudizio, è una soluzione risolutiva, questa adottata dal Ministero?

– Per fortuna la scelta delle sedi della giustizia penale non sembra essere una soluzione definitiva. Si spera che sia una soluzione temporanea per ovviare alla chiusura del palazzo di Via Nazariantz e alla oscenità della tendopoli. Quindi per ora anche questa già preventivata ulteriore locazione, seppur nella evidente inappropriatezza ed inadeguatezza,  serve a non fermare nuovamente la giustizia penale e a non danneggiare ulteriormente  cittadini e colleghi. È evidente anche a chi non  è penalista la inadeguatezza di tribunali senza aule bunker,  senza strutture idonee a far presenziare gli imputati ai processi,  aule anguste e cosi via…

Bari, come è noto, è sede distrettuale di Corte d’Appello. Cosa pensa del frastagliamento delle varie strutture Giudiziarie in tutta la città?

– Ritengo che  la dislocazione dei plessi giudiziari in diverse sedi distanti tra loro sul territorio, e la inadeguatezza strutturale delle stesse, sia un enorme problema per la giustizia e per gli operatori di questo comparto. Forse non é il primo in ordine di importanza, considerando la molteplicità delle problematiche che affliggono il nostro sistema giudiziario… ma così andremmo fuori tema.  E ciò a prescindere dal fatto che si tratti di sede di Corte d’appello o meno. Tutta la giustizia richiede medesima dignità. È evidente che sia un problema e giammai un vantaggio!

A Suo giudizio, la questione Edilizia Giudiziaria, in questa città, viene da lontano?

– A giudizio della storia e della cronaca e quindi non mio, da lontanissimo.

Dunque, cose pensa del problema Edilizia Giudiziaria? E’ un problema solo della politica o anche della Avvocatura?

Ribadisco che l’edilizia giudiziaria è un serio problema di tutte le compagini del settore della giustizia (magistrati, cittadini, cancellieri, ecc.).

Quale è la posizione della Associazione da Lei presieduta sulla questione Edilizia Giudiziaria?

– L’associazione che rappresento ha una voce unanime e concorde nel ritenere che sia un problema da risolvere.  Come? Non può il mero segretario di un’associazione avere la soluzione.  Certo è che si deve,  come già sostenuto,  contemperare le esigenze di tutti (anche e soprattutto dei colleghi della provincia) con scelte efficaci,  funzionali e definitive.

A Suo giudizio, perché a Bari il problema Edilizia Giudiziaria non è stato risolto, in passato, nonostante gli svariati progetti (Corso della Carboneria, Progetto Pizzarotti, Caserma Briscese)?

– Semplicemente perché gli interessi personali, e non parlo di categorie, ma personali, ossia di talune persone, hanno portato sempre e comunque a bloccare qualsiasi tipo di progetto per un motivo o per un altro con o senza provvedimenti giudiziari, e/o amministrativi. Questo era il motivo che qualche tempo fa portò me (ed invero il solo collega Marco Lacarra, quale esponente del PD e nessun altro dei presenti)  a sottolineare all’allora Guardasigilli Bonafede (invero in quella riunione rappresentato da una collega di partito) che andavano presi immediatamente provvedimenti di urgenza, altrimenti sarebbe andata a finire male… ed i fatti oggi parlano.  Era una assemblea tenutasi al sesto piano del palazzo di giustizia di via E De Nicola al termine della quale venne redatto il documento “di intesa” che la delegata del Ministro rifiutò di firmare.

Il Palazzo di Via Nazariantz, nel maggio del 2018, viene dichiarato inagibile ed il problema Edilizia Giudiziaria esplode in tutta la sua violenza. Possibile che, prima di allora, un po’ tutti (Politica, Magistratura, Avvocatura) avevano cincischiato e che, da quel momento in poi, l’Edilizia Giudiziaria è divenuta oggetto di discussione?

– L’edilizia giudiziaria era già oggetto di discussione. il problema è che ha continuato a essere oggetto di discussione senza divenire mai una  scelta concreta e definitiva.

A seguito di quel provvedimento, a Bari giunse il Ministro Bonafede e prese degli impegni … un Suo giudizio sulla gestione emergenziale?

– Ripeto che ricordo ancora che in quella occasione  vi fu una riunione di cui almeno la mia associazione ebbe notizia informalmente, alla quale partecipai,  seppur giungendo in ritardo non essendone informato e richiesi l’adozione di provvedimenti urgenti, sottolineando che solo con la decretazione di urgenza Bari avrebbe visto la luce nel tunnel della giustizia.

Veniamo ai giorni nostri e vediamo come è, oggi, la situazione della Giustizia a Bari. La Giustizia penale spezzettata in vari tronconi logistici, il Palazzo di Giustizia di Piazza de Nicola che manifesta grosse criticità, l’Ufficio del Giudice di Pace al San Paolo il cui archivio (incendiato parzialmente ed in passato posto sotto sequestro) di fatto non è a norma, il Tribunale dei Minori in un palazzo destinato a condominio da decenni ed alcuni bagni del 5° piano del Tribunale destinati ad archivi di sezione. Al netto di ogni altra considerazione sullo stato della Giustizia, la Giustizia a Bari come ritiene che sia?

– La domanda è retorica invero. Da quanto rappresentato nella stessa,  non si può che affermare che la Giustizia a Bari sia in profonda e grave crisi. Né può consolare il pensare che vi siano su tutto il territorio nazionale, situazioni ancora più critiche.

Essendo, Ella, Segretario di una Associazione locale aderente ad una Associazione c. d. maggiormente rappresentativa della Avvocatura, ci può dire la posizione ufficiale del Sindacato Avvocati Bari sul punto?

– Specificando che non siamo solo una associazione cosiddetta maggiormente rappresentativa, ma non potendo per questo fregiarmi di una unità di consensi, risponderò per me stesso e spero per parecchi altri colleghi: dove si vuole e come si vuole, basta che si faccia! La benedetta Cittadella non sarà mai peggio della attuale situazione.

Passiamo ai giorni nostri. Dopo che il 30 Luglio 2019, al Ministero della Giustizia, finalmente viene firmato il tanto auspicato “Protocollo per il Polo della Giustizia”, il problema “Edilizia Giudiziaria” sembra finalmente risolto. O forse no …

– Come già ribadito,  ogni volta che sembra esserci una soluzione,  insorge il malumore di qualcuno ed i processi di esecuzione,  già lunghi per la burocrazia,  vengono rallentati da ricorsi ecc. ecc.

Sono state individuate le aree su cui dovrebbe sorgere il “Polo della Giustizia”, sono stati previsti i fondi per la costruzione del Polo, si è iniziata la progettazione di questo. Sembra che i problemi siano stati risolti. Che ne pensa?

– Che si potrà dire qualcosa solo quando si passerà alla esecuzione dei progetti; come noto le  idee abbisognano di gambe.

A Suo giudizio, individuata l’area sul quale dovrebbe insistere il Polo della Giustizia (le Casermette tra Via Falcone e Borsellino, Via Alberotanza e Via Fanelli), ci potrebbero essere dei problemi urbanistici da risolvere?

– Sono un umile avvocato e confido che le scelte,  a prescindere dal gradimento o meno della mia associazione, siano state fatte con cognizione  di causa dagli addetti. Devo, comunque, ribadire che eventuali deroghe o eccezioni che consentano la nascita di una decente edilizia giudiziaria cittadina mi sembrano comunque dovute.

E’ notizia di questi giorni che il TAR Puglia – Sezione di Bari, ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato da un Comitato cittadino. Cosa pensa, nel suo intimo, di queste azioni?

– A prescindere dal merito confermo quanto dichiarato, è prioritaria la speditezza nella esecuzione del Polo della giustizia rispetto a rilievi più o meno corretti.

Il Polo della Giustizia risolverà finalmente il problema della Edilizia Giudiziaria o sarà una soluzione tampone?

– ai posteri (sperando  di riuscire a rientrare nel novero di questi )  l’ardua sentenza…

La posizione della Sua Associazione, sul punto, quale è?

– Il sindacato è sempre e comunque per il “fare “ e non per il “dire” motivo per il quale considerando che la politica è il veicolo per la edificazione dei templi ( e della cittadella) si auspica un incontro tra i rappresentanti politici locali che ante elezioni dichiarino i loro intenti.

La c. d. Cittadella della Giustizia vedrà la luce? O saranno i nostri figli a tagliare il nastro?

– Dipende dall’età nostra e dei nostri figli.

Nicola Zanni

Author: admin