Edilizia giudiziaria, la parola alle associazioni: Movimento Forense

Dopo aver parlato con il Presidente della Camera Penale “Achille Lombardo Pijola” di Bari, proseguiamo nelle nostre interviste ai Presidenti ed ai Segretari delle sezioni locali delle Associazioni Forensi maggiormente rappresentative a livello nazionale, sul tema “Edilizia Giudiziaria” e, in particolare, sugli sviluppi del Protocollo di Intesa sottoscritto il 30 Luglio 2019 ed avente ad oggetto il c. d. Polo della Giustizia.

Oggi siamo in compagnia dell’Avv. Flavio Luigi Romito, Presidente della Associazione Movimento Forense – Sezione di Bari che ringraziamo per la sua disponibilità a rilasciare una intervista in merito

Presidente, La ringraziamo per aver accettato di rilasciare questa intervista al nostro giornale

–  Grazie a Voi

Innanzi tutto, auguri perché la Sua Associazione, nei giorni scorsi, è stata riconosciuta dal CNF “Associazione maggiormente rappresentativa a livello nazionale”. Dunque al Congresso di Lecce presenzierete in questo nuovo “status” …

– Grazie. È stato un lungo percorso iniziato con la costituzione dell’associazione nel 2007 a Roma da Massimiliano Cesali, Bruno Agresti e del Compianto Pasquale Di Masi e poi, pian piano, siamo cresciuti tanto che oggi siamo presenti con sezioni locali in 60 Fori. L’anno scorso vi è stato anche il nostro Primo Congresso Nazionale dove è stato eletto quale Presidente Antonino La Lumia che da subito ha continuato  e contribuito al percorso di crescita  associativa. L’ottenimento del riconoscimento come Associazione maggiormente rappresentativa è stato il giusto “premio”, quindi, dopo anni di lavoro nei vari Fori d’Italia dove da sempre siamo al servizio dell’Avvocatura tutta.

Passiamo all’argomento dell’intervista. Avrà notato che, in questi giorni di campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 Settembre 2022, la questione – Giustizia non sembra essere affrontata adeguatamente dai competitor. Secondo Lei, perché questa considerazione minore della Giustizia?

– la Giustizia è certamente un tema scottante ma non credo ci sia una “minore” considerazione da parte dei competitor. Ritengo solo che probabilmente, sbagliando, ci sono altri temi che fanno più presa sull’elettorato vista anche la situazione economico-sociale in cui versa il Paese.  Ciò detto, premettendo che il Movimento Forense è una associazione apartitica, quest’ultimo guarderà a tutte le forze politiche ed insieme alle istituzioni forensi cercherà di portare un  contributo utile per il bene dell’Avvocatura: unico dato certo è che non si può pensare ad alcuna riforma sulla giustizia senza aver interloquito prima e, non dopo come spesso è accaduto, con l’Avvocatura.

In particolare, a Suo giudizio, l’argomento “Edilizia Giudiziaria” è problema della Avvocatura? O, meglio, è un problema del quale la Avvocatura (locale e nazionale) deve parlare? O è solo problema della politica?

– E’ un problema anche dell’Avvocatura  perché l’Edilizia Giudiziaria è il luogo dove si amministra la Giustizia e spesso da nord a sud i luoghi non sono pienamente adatti tanto da ledere la dignità non solo di chi ci lavora ma anche del cittadino che fruisce del servizio. Pertanto l’auspicio è che l’avvocatura sia da pungolo verso le altre istituzioni e la politica ordinaria.

E’ notizia di qualche giorno fa: è stato sottoscritto il contratto di locazione per la “seconda Torre Telecom”, dove verranno allocati gli Uffici della Procura e le aule di udienza. Un Suo giudizio?

– Premettendo che la seconda Torre Telecom, a detta degli stessi rappresentanti del Governo, non è la soluzione definitiva individuata ma una soluzione cosiddetta ponte, non dobbiamo dimenticare l’inadeguatezza della Prima Torre, che  non è in grado di  contenere la giurisdizione penale di primo grado: quindi da un lato possiamo esprimere un giudizio positivo su tale provvisoria soluzione perché , comunque, vi è un ulteriore spazio per l’amministrazione della Giustizia penale, ma dall’altro auspichiamo che ciò che è provvisorio, non diventi definitivo.

Bari, come è noto, è sede distrettuale di Corte d’Appello. Cosa pensa del frastagliamento delle varie strutture Giudiziarie in tutta la città?

– Certamente la “dispersione” delle sedi non giova all’Avvocatura distrettuale che anche in questo caso deve farsi portavoce nelle sedi opportune per addivenire ad un effettivo accorpamento delle sedi stesse.

A Suo giudizio, la questione Edilizia Giudiziaria, in questa città, viene da lontano?

– Probabilmente la questione è stata sottovalutata anche in considerazione della riforma che ha soppresso le sedi distaccate con concentrazione nelle sedi centrali di tutta la giurisdizione. In particolar modo il nostro distretto ne ha subito le nefaste conseguenze visti già gli spazi esigui dei Palazzi.

Quale è la posizione della Associazione da Lei presieduta sulla questione Edilizia Giudiziaria?

– La nostra associazione auspica che vi sia quanto prima l’effettivo accorpamento,  nei luoghi scelti dalla politica purchè tali luoghi siano dignitosi e adeguati alla aspettava di Giustizia del cittadino.

A Suo giudizio, perché a Bari il problema Edilizia Giudiziaria non è stato risolto, in passato, nonostante gli svariati progetti (Corso della Carboneria, Progetto Pizzarotti, Caserma Briscese)?

– Probabilmente la politica locale prima e nazionale poi non si è resa conto della necessità e della gravità del problema.

Il Palazzo di Via Nazariantz, nel Maggio 2018, viene dichiarato inagibile ed il problema Edilizia Giudiziaria esplode in tutta la sua violenza. Possibile che, prima di allora, un po’ tutti (Politica, Magistratura, Avvocatura) avevano cincischiato e che, da quel momento in poi, l’Edilizia Giudiziaria è divenuto oggetto di discussione?

– In realtà direi che l’avvocatura locale in primis ha sempre sollevato il problema. Difatti ricordo a me stesso le battaglie quali  una lunga astensione dalle udienze proclamata a seguito del trasferimento della giustizia penale di primo grado da Piazza De Nicola in Via Nazariantz.

A seguito di quel provvedimento, a Bari giunse il Ministro Bonafede e prese degli impegni … un Suo giudizio sulla gestione emergenziale?

– Qualora l’allora Ministro Bonafede avesse proclamato lo stato di emergenza e nominato un commissario straordinario, come richiesto dall’Avvocatura Barese e dalle sue Istituzioni,  verosimilmente oggi avremmo soluzioni e luoghi differenti.

Veniamo ai giorni nostri e vediamo come è, oggi, la situazione della Giustizia a Bari. La Giustizia penale spezzettata in vari tronconi logistici, il Palazzo di Giustizia di Piazza de Nicola che manifesta grosse criticità, l’Ufficio del Giudice di Pace al San Paolo il cui archivio (incendiato parzialmente ed in passato posto sotto sequestro) di fatto non è a norma, il Tribunale dei Minori in un palazzo destinato a condominio da decenni ed alcuni bagni del 5° piano del Tribunale destinati ad archivi di sezione. Al netto di ogni altra considerazione sullo stato della Giustizia, la Giustizia a Bari come ritiene che sia?

– Se da un lato la situazione logistica risulta deficitaria per le motivazioni espresse nel corso dell’intervista, voglio sottolineare come tutti gli operatori del settore si adoperino nel miglior modo possibile affinché l’esigenze di giustizia della collettività siano rispettate. Certo è che si può sempre fare meglio ed è questa l’esortazione che mi sento di fare.

Essendo, Ella, Presidente locale di una Associazione che, a livello nazionale, gode dello status di associazione maggiormente rappresentativa della Avvocatura, ci può dire la posizione ufficiale di Movimento Forense Bari sul punto?

– Fermo restando il momento storico complesso dato dalla situazione economica- sociale e dalle problematiche internazionali che, comunque, si riversano anche nella Giustizia è arrivato il momento che l’Avvocatura vada oltre quel pessimismo e quella negatività “collettiva”e che , tutta insieme,  senza pregiudizi, raccolga anche le sfide future in modo da  soddisfare il bene comune Giustizia ed avere il giusto riconoscimento che le spetta.

Passiamo ai giorni nostri. Dopo che il 30 Luglio 2019, al Ministero della Giustizia, finalmente viene firmato il tanto auspicato “Protocollo per il Polo della Giustizia”, il problema “Edilizia Giudiziaria” sembra finalmente risolto. O forse no …

– Mi riporto al Manzoni che diceva ai posteri l’ardua sentenza.

Sono state individuate le aree su cui dovrebbe sorgere il “Polo della Giustizia”, sono stati previsti i fondi per la costruzione del Polo, si è iniziata la progettazione di questo. Sembra che i problemi siano stati risolti. Che ne pensa?

– Sulla carta il progetto sembrerebbe ben articolato ma alla fine dei conti chi vivrà vedrà.

A Suo giudizio, individuata l’area sul quale dovrebbe insistere il Polo della Giustizia (le Casermette tra Via Falcone e Borsellino, Via Alberotanza e Via Fanelli), ci potrebbero essere dei problemi urbanistici da risolvere?

– Tali problematiche credo debbano essere risolte dalla Politica locale che sicuramente ha gli strumenti idonei per affrontarli nel modo più utile al cittadino.

Quali problemi dovrebbero, a Suo giudizio, essere risolti?

– Penso alla variante del piano regolatore e con compensazione del verde pubblico che andrebbe compensato in altri luoghi cittadini.

E’ notizia di questi giorni che il TAR Puglia – Sezione di Bari, ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato da un Comitato cittadino. Cosa pensa, nel suo intimo, di queste azioni?

– Ritengo che ove qualsiasi cittadino si senta leso da un qualsiasi provvedimento emesso dalla pubblica amministrazione abbia il diritto di ricorrere all’autorità giudiziaria.

Il Polo della Giustizia risolverà finalmente il problema della Edilizia Giudiziaria o sarà una soluzione tampone?

– Spero che risolva definitivamente il problema e che siano realizzate tutte le aspettative degli operatori della Giustizia.

La posizione della Sua Associazione, sul punto, quale è?

– Anche come associazione ci auspichiamo che il polo della giustizia possa essere funzionale alle esigenze della Giustizia.

La c. d. Cittadella della Giustizia vedrà la luce? O saranno i nostri figli a tagliare il nastro?

Mi auguro che il crono programma stilato dal Governo sia rispettato senza ritardi.

A nome della Associazione Forense Futuro@Forense che presiedo, dell’omonimo giornale di cui sono Direttore Editoriale e degli Avvocati del Foro di Bari, La ringrazio.

Nicola Zanni

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