Sovraesposizione mediatica dell’avvocato: profili deontologici

L’Associazione Futuro@Forense, presieduta dall’avv. Nicola Zanni, il giorno 20 giugno 2019, ha organizzato, presso la Biblioteca dell’Ordine degli Avvocati di Bari, un nuovo ed interessante evento nell’ambito delle iniziative sulla formazione professionale forense. Il convegno ha affrontato una tematica molto attuale e, sotto certi aspetti, anche delicata: La sovraesposizione mediatica dell’avvocato e, in particolare, i profili deontologici.

L’iniziativa ha preso spunto dai numerosi casi di cronaca giudiziaria che, sempre più di frequente, diventano veri e propri circhi mediatici, attraverso trasmissioni televise e social, dove il processo viene celebrato e concluso anzitempo e dove l’opinione pubblica si divide in innocentisti e colpevolisti.

Numerose sono le partecipazioni degli avvocati a tali trasmissioni, che, spesso, si lasciano, purtroppo, prender la mano dalla eccessiva visibilità mediatica, finendo per incappare in violazioni al codice deontologico.

In apertura del convegno, il Vice Presidente dell’Associazione, avv. Raffaele Magarelli, nel porgere i saluti alla platea, ha annunciato l’iniziativa editoriale che Futuro@Forense proporrà il giorno 25 giugno 2019, con la presentazione del Giornale (online e cartaceo) a cura dell’Associazione stessa. Gli interventi dei relatori, il Presidente dell’Associazione Futuro@Forense, avv. Nicola Zanni e del Presidente del CDD di Bari, avv. Mariano Fiore, sono stati estremamente precisi e stimolanti. L’avv. Nicola Zanni ha approfondito le tematiche relative alla responsabilità civile e penale dell’avvocato nei processi mediatici, partendo dal diritto, costituzionalmente garantito, della libertà di parola e di stampa, previsto dall’art. 21 Cost., menzionando interessanti sentenze della Corte di Cassazione Civile (a titolo esemplificativo la sent. Cass. Civ. n. 14727/18).

Il Presidente Zanni ha argomentato, altresì, sulla fattispecie prevista dall’art. 622 c.p., concernente la violazione del segreto professionale e sul combinato disposto degli artt. 2119 e 2237 c.c., in tema di rimborso al prestatore d’opera intellettuale (figura equiparabile all’avvocato) in caso di recesso dal contratto in presenza di una causa giustificativa consistente nel venir meno del rapporto fiduciario. L’avv. Zanni, nel riportare casi professionali dallo stesso patrocinati e che hanno reso ancor più avvincente l’intervento, ha richiamato l’attenzione anche sulla applicabilità dell’art. 2059 c.c. in tema di risarcimento del danno non patrimoniale, richiamando due interessantissime pronunce della Corte di Cassazione Civile (Nr. 3751/05 e n. 720/06).

Il Presidente del CDD di Bari, avv. Mariano Fiore, ha relazionato sulle implicazioni deontologiche che possono ricadere sugli avvocati nei processi mediatici; in particolare, il Presidente Fiore, ha evidenziato la natura del consenso – da parte del proprio assistito – nell’informare gli organi di stampa su determinate vicende legate all’iter processuale e ha citato gli artt. 17 e 35 del nuovo Codice deontologico forense sulla portata del dovere di corretta informazione. L’intervento è stato prezioso anche in virtù dell’esperienza professionale dell’avv. Fiore, stimato penalista che si è occupato spesso di eclatanti casi di cronaca giudiziaria.

Il Presidente del CDD ha riportato il caso emblematico del processo di Avetrana che ha visto la ripugnante attività svolta da numerosi Colleghi, i quali, per un briciolo di notorietà, hanno speculato sulla morte di una giovane quindicenne, finendo per violare il codice deontologico a più riprese ed essere anche condannati a pene molto severe. Infatti, lo sfruttamento scandalistico di informazioni riservate ha portato alla condanna penale di alcuni legali per accaparramento di clientela e all’applicazione di sanzioni disciplinari.

Maria Antonietta Labianca

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