Il CNF commissaria il COA di Taranto. Ne parliamo con l’Avv. Mirella Casiello

Siamo con l’Avv. Mirella Casiello, combattiva Consigliera dell’Ordine degli avvocati di Taranto e ultima Coordinatrice dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, prima che a Rimini, nel 2016, ne fosse decretata la fine. L’argomento del quale chiacchieriamo, riguarda la sentenza con cui, ieri, il CNF ha deciso il commissariamento dell’Ordine territoriale ionico. D:  Buonasera, Avvocato Casiello. Partiamo dall’inizio: vengono indette le elezioni dei 21 Consiglieri dell’Ordine degli Avvocati di Taranto per il periodo 2023 – 2026 e queste si tengono a Gennaio 2023. E poi? R: E poi succede che, all’esito di quattro giorni di voto e operazioni elettorali svolte senza contestazioni, la Commissione elettorale dichiara ineleggibili 7 dei candidati; quattro per violazione dell’art. 3 comma 3 terzo periodo; e tre per violazione dell’art. 3 comma 3 secondo periodo D: Nel Suo comunicato, Ella parla di “ultra petita” in cui sarebbe incorso il CNF. Cioè? R: Tutti e sette i reclamanti del Foro di Taranto hanno chiesto di essere dichiarati eleggibili e di essere reintegrati nella posizione conseguita al termine delle votazioni in ragione dei voti ricevuti. Il CNF ha invece disposto l’annullamento delle operazioni elettorali e il rinnovo delle elezioni, travolgendo anche tutti i consiglieri legittimamente eletti, ricompresi nei primi 21, la cui elezione non è stata mai contestata né impugnata. Vorrei comprendere perché travolgere l’intero procedimento in mancanza di domanda e tenendo presente che non sono contestati i voti che ciascun candidato ha ricevuto in occasione delle elezioni, ma solo la ineleggibilità di alcuni D: Il plenum del CNF, all’atto della decisione, era composto (secondo il comunicato da Lei diffuso sui social) da ben 17 Consiglieri sub iudice: che influenza, a Suo giudizio, ha avuto questa situazione ai fini della decisione del CNF? R: Ad oggi  i Consiglieri del CNF sub judice sono 16 uomini e una donna; riteniamo che non sia stata rispettata l’alternanza di genere obbligatoria anche nei Distretti che esprimono un solo componente. L’elezione dell’ intero Ufficio di presidenza, ad esclusione del consigliere Segretario, è al vaglio del Tribunale di Roma D: E quindi? R: A mio giudizio,  in conseguenza della scorsa stagione di ricorsi elettorali, confermando l’ineleggibilità dell’avv. Mascherin e degli altri 8 Consiglieri del CNF, la  Corte di Appello di Roma (sent. n. 5478/2021)  ha chiarito che ‹‹il richiamo nel divieto di triplo mandato al “rispetto dell’equilibrio dei generi” ha, infatti, una funzione meramente rafforzativa, ma non incide sull’essenza del divieto e non innova un principio che la complementarietà dei due organismi ed il rinvio di cui all’art 34, comma 6, L. 247/2012 vale a saldare anche sul piano elettorale. Il rispetto dell’equilibrio dei generi non incide, infatti, sull’essenza del divieto, semmai ne integra la portata, necessaria data la composizione del CNF, per quei distretti che esprimono un solo consigliere e non due››. Tale sentenza è stata resa anche nei confronti del CNF, parte di quel giudizio,  ed è passato in giudicato. D: Quindi ritiene che vi siano state delle irregolarità? Ci spiega in cosa consisterebbero tali irregolarità? R: Al momento della decisione uno dei reclamanti (l’avv. Di Maggio) era ancora componente del CNF: non si è dimesso quando ha firmato la procura, né nel corso del procedimento. Anzi ! Sui verbali del CNF  (che vengono scritti su fogli prestampati sui quali di “crocettano” i componenti del Collegio di quella determinata seduta giurisdizionale), spicca in bella evidenza il suo nome. D: Quindi,  a Suo giudizio, vi sarebbe un vizio, nella decisione del CNF … R: Io non so e non posso sapere se la presenza di tanti consiglieri sub iudice ha influito; non so  nemmeno se le battaglie giudiziarie che ho intrapreso nel passato hanno influito. Questo dovreste chiederlo a chi siede (o sedeva) nel CNF. So però che, nel corso della prima udienza, il CNF ha ordinato l’integrazione del contraddittorio ex art. 102 nei confronti di tutti i candidati litis consorti necessari. Ebbene, ad una attenta verifica ho potuto constatare che diverse notifiche sono state fatte a avvocati non costituiti in quei giudizi elettorali e omesse ai candidati litis consorti che avrebbero dovuto essere i destinatari delle notifiche ex art. 102 cpc.  A mio parere i giudizi elettorali si sono estinti, ma il CNF non lo ha rilevato. Dunque Il motivo della nullità delle sentenze per la avvenuta estinzione dei giudizi è stato già sottoposto (insieme ad altri) al vaglio delle SSU. Vedremo, anche questa volta, cosa ci diranno gli Ermellini. D: Alla luce del Commissariamento dell’Ordine di Taranto e della nomina del Commissario Straordinario (lo ricordiamo, il presidente dell’Ordine di Trani e già vice presidente del CNF, Francesco Logrieco) cosa succederà? R: Premetto che conosco e stimo l’avv. Logrieco; tuttavia ritengo illegittimo il commissariamento e sto valutando l’impugnativa al TAR del decreto ministeriale. A mio parere nella procedura mancano molti dei passaggi previsti dalla Legge professionale; ci sono già precedenti giurisprudenziali in tal senso. Certo è assolutamente straordinaria la circostanza che il CNF prima non si avveda della estinzione dei giudizi; poi annulli l’elezione in mancanza di domanda e poi, infine, dopo aver tollerato per anni e anni situazioni di illegittimità nei singoli Fori e all’interno dello stesso CNF… oggi si affretti a far commissariare un Ordine che aveva già deliberato le nuove elezioni per l’11 settembre ! D: Mettiamo per ipotesi che la decisione del CNF venga cassata senza rinvio: a Suo giudizio, che succede? R: Tornerà  in carica il Consiglio ingiustamente commissariato, del quale facevo parte. D: Alla luce dei fatti accaduti, cosa pensa di tutto ciò che è avvenuto? R: Da tempo penso che la giurisdizione domestica debba essere eliminata; i gravissimi fatti di questi anni purtroppo non lasciano molte speranze, tanto più che la Magistratura ha dovuto rimediare molte spesso a quelle che ormai  appaiono sempre più le pecche di un sistema soffocato dai conflitti di interessi D: Cosa pensa di fare? R: come è consuetudine… attenderò la sentenza.

Nicola Zanni 

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