Come ogni volta che si parla di un fatto di cronaca “importante” e lo si dà in pasto alla opinione pubblica, si assiste al linciaggio mediatico di torme di “cretini” (termine usato da Eco), sobillati da certi giornalisti.
L’equazione avvocato = assistito è ben servita, a nulla rilevando che l’avvocato cerca di svolgere il suo lavoro, senza lanciarsi in giudizi etici o morali sull’operato degli assistiti.
Certo “modo di vedere la Avvocatura” viene strumentalizzato ed esasperato da certe forze politiche dalla visione “manettara” della vita (gli avvocati ed i clienti delinquenti sono la stessa cosa), in barba alla disposizione dell’art. 27, comma 2, Costituzione, e – soprattutto – ad una regola volutamente travisata: l’Avvocato NON è l’assistito.
Perché, mutatis mutandis, agli occhi di certa opinione pubblica, chi difende (in sede civile) un debitore incallito, è anch’egli un debitore.
Le cose devono cambiare.
Nicola Zanni*
*Direttore editoriale di Futuro@forense
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