Per non dimenticare

Una delle preoccupazioni principali sollevata da molti educatori riguarda la necessità di parlare dell’Olocausto quando, nel corso della storia, ci sono stati moltissimi altri esempi di stermini di massa di gruppi di persone e, quindi, ci si domanda, perché studiare e riflettere solo sull’orrore dell’Olocausto quando sono stati perpetrati purtroppo anche altri crimini contro l’umanità?

Una comprensione chiara e ben informata dell’Olocausto e del genocidio di massa può aiutare gli educatori e gli studenti a comprendere altri genocidi, altre atrocità di massa e violazioni dei diritti umani.

L’insegnamento sulla sofferenza di massa è cominciato solo dopo la Seconda Guerra Mondiale o, per essere più precisi, dopo l’Olocausto, vale a dire, dopo quel tentativo da parte dei Nazisti e dei loro collaboratori di distruggere completamente la comunità ebraica europea.

Da allora, si è sviluppata un’intera area di studi sui genocidi, vedi per esempio i crimini contro gli Armeni – altro esempio di disumanità – vedi anche gli omicidi ed espulsione degli Stalinisti e ai più recenti orrori nell’Africa Centrale, in Sudan e in Cambogia.

Come afferma la dott.sa Linda Woolf, “la violenza di massa, la tortura, le violazioni dei diritti umani fondamentali e il maltrattamento degli esseri umani non sono un aspetto nuovo dell’umanità; la documentazione di tali eventi è numerosa negli archivi storici. È indispensabile sviluppare una comprensione più profonda delle radici psicologiche, culturali, politiche e sociali della crudeltà umana, della violenza di massa e del genocidio”.

Dobbiamo continuare cioè ad esaminare i fattori che permettono agli individui di perpetrare, collettivamente ed individualmente, il male/genocidio, abbiamo l’obbligo di sviluppare un modello che evidenzi i segnali d’allarme e i fattori di predisposizione alla violenza umana e al genocidio. Solo con tali informazioni potremo sviluppare politiche, strategie e programmi destinati a contrastare queste atrocità” prosegue ancora la dott.ssa Woolf.

Se da un lato lo studio della storia dell’Olocausto sia un momento fondamentale, si ritiene tuttavia che, anche altri eventi di genocidi accaduti nella storia debbano essere affrontati durante il percorso scolastico ed educativo di uno studente.

Purtroppo le informazioni su altri genocidi sono spesso limitate. In alcuni casi sono poche le ricerche e le testimonianze a disposizione degli studiosi e, inoltre, queste informazioni sono spesso politicizzate.

Si ritiene, pertanto, importante offrire un approccio comparativo almeno sul piano teminologico, non essendo opportuno pensare di poter comparare le diverse tipologie di crimini quasi a volerne fare una classifica. Restano, infatti, tutti dei crimini contro l’umanità accaduti nella storia e, dunque, sempre e comunque un orrore sul piano umano!

Nei discorsi comuni, dai dibattiti nei media alle discussioni di tutti i giorni, una serie di termini collegati alle atrocità di massa – vedi “crimini contro l’umanità”, “crimini di guerra”, “genocidio” e “Olocausto” – sono spesso utilizzati in maniera intercambiabile, a volte dando l’impressione di avere lo stesso significato.

Sebbene questi termini siano spesso pronunciati nello stesso contesto e possano effettivamente essere messi in relazione, ciascuno di essi ha un suo significato specifico. Tre di questi termini – crimini contro l’umanità, genocidio e crimini di guerra – si riferiscono a categorie giuridiche e, in quanto categorie giuridiche, sono specificatamente definite.

I crimini contro l’umanità sono attacchi diffusi o sistematici contro la popolazione civile, indipendentemente dal fatto che si tratti di popolazione nazionale o non-nazionale e dal fatto che gli attacchi avvengano in periodo di guerra o di pace. Possono considerarsi “attacchi”, per esempio, omicidi, stermini, dislocamenti forzati, schiavitù, violenza, tortura e altri atti disumani. I crimini contro l’umanità riguardano essenzialmente la violazione dei comuni diritti umani e dei valori.

I crimini di Guerra sono invece azioni criminali commesse durante conflitti armati e il termine si riferisce a gravi infrazioni alle regole della guerra. Queste regole sono stabilite in una serie di accordi internazionali, primo fra tutti la Convenzione di Ginevra. Queste regole di guerra vogliono proteggere i civili, le donne, i bambini, i prigionieri di guerra e i militari malati o feriti durante i conflitti armati.

Azioni come la tortura, la distruzione della proprietà e l’uccisione di civili od ostaggi possono essere definite crimini di guerra, così come l’ingiustificata distruzione di città, paesi e villaggi, o qualsiasi devastazione non giustificata da necessità militari. I crimini di guerra vengono commessi dunque come parte di una campagna politica o militare più ampia.

Il genocidio si riferisce infine alla distruzione coordinata e pianificata di un gruppo di persone (dove il “gruppo” viene definito dai perpetratori). Il genocidio è comunemente accompagnato dalle uccisioni di massa, poiché questo crimine è un tentativo di distruggere il gruppo, non necessariamente di uccidere ogni singolo membro di quel gruppo. Alcuni chiamano il genocidio “il crimine dei crimini”. Altri etichettano il genocidio come il crimine contro l’umanità per eccellenza poiché lo scopo del genocidio è di estirpare una parte dell’umanità.

Tali atti vengono commessi dunque “con l’intento di distruggere, per intero o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.

L’Olocausto è il nome invece dato a un caso specifico di genocidio: il tentativo dei nazisti e dei loro collaboratori di distruggere la popolazione ebraica. Altri genocidi commessi dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale furono: il genocidio dei Polacchi e del popolo Rom. Furono tutti tentativi di distruggere un gruppo di persone e vennero tutti accompagnati da uccisioni di massa.

Tuttavia il genocidio della popolazione ebraica fu senza precedenti nella sua totalità poiché si manifestava nel tentativo dei nazisti di uccidere ogni uomo, donna o bambino ebreo.

l’Olocausto è un esempio estremo di genocidio, non deve essere preso come punto di partenza nel definire il genocidio: altri crimini non hanno bisogno di raggiungere un livello così estremo per poter essere definiti e puniti, come genocidio nel diritto internazionale.

Certamente parlare dell’Olocausto è doveroso, ma non dobbiamo in alcun modo mettere in secondo piano tutti gli altri crimini contro l’Umanità e Genocidi che la storia ci ha raccontato e consegnato, perché non ci sono crimini contro l’umanità di serie A e crimini contro l’umanità di serie B, sono tutti crimini compiuti da uomini verso altri uomini e, tutti, assolutamente tutti, rappresentano una pagina buia della nostra storia e sono un ORRORE poiché nessuno è più orribile e/o peggiore di altri. Non facciamo una classifica, non sarebbe giusto per tutte le vittime!

Noi ci siamo!

Eugenia Acquafredda

 

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