C.N.A.F.-A.F.N.I.: Minimi Tariffari, Tabelle ed Onorari. Il coraggio di dire: torniamo al passato

COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI FORENSI – ASSOCIAZIONE FORENSE NAZIONALE ITALIANA
MINIMI TARIFFARI, TABELLE ED ONORARI
IL CORAGGIO DI DIRE: RITORNIAMO AL PASSATO
Dopo anni di silenzio e connivenza con il politico di turno, dopo anni di denunce da parte di alcune Associazioni Forensi, finalmente anche l’OCF si è reso conto ed ha preso atto del grave danno arrecato ad Avvocati e Cittadini dall’abrogazione dei minimi tariffari e del collegato tariffario che scandiva pedissequamente e senza vuoti l’attività possibile dell’Avvocato.
Non vi era necessità di un evanescente e, necessariamente, impreciso preventivo perché tutte le attività venivano singolarmente scandite: era una garanzia per il Cittadino costretto a ricorre alla difesa tecnica; era una garanzia per l’Avvocato che sapeva quale era il suo giusto compenso per l’attività svolta; era, soprattutto, un elemento di sottrazione all’indecoroso mercato delle vacche a cui oggi sono sottoposti gli Avvocati che difronte ad una separazione, ad una successione o all’affidamento di un minore devono contestualmente quantificare quanto potrà valere la loro opera: è semplicemente indecente ed inaccettabile.
È inutile continuare a girarci intorno: bisogna ripristinare i minimi e le tabelle, prestabiliti per legge, cosi come erano stati pensati da Umani intellettualmente e culturalmente superiori a Bersani & successori. Tutto ciò non tanto, non solo, per garantire dignità all’Avvocato ma per tutelare il Cittadino che in un momento di bisogno (quindi di debolezza) si rivolge al Professionista dandogli preventiva certezza di quanto pagherà non già in base ad un inevitabile fumoso preventivo, o per surreali “fasi” da quantificare, ma per il lavoro realmente prestato in suo favore e singolarmente individuato per come concretamente si realizzerà non su una astratta previsione che sa di pronostico da sfera magica.
Né si può disconoscere il derivato incentivo alla disonestà: perché un Avvocato che vorrà elaborare una proiezione credibile del costo della causa terrà conto di tutte le variabili possibili (per esempio: chiamata di terzo, testimoni, ctu, ecc.), che magari poi non ci saranno, ma intanto il costo previsto è quello risultante da tale corretta prospettazione. Un avvocato meno onesto, pur di irretire il cliente, presenterà un preventivo consapevolmente inveritiero, “tanto poi si vedrà” con la certezza che il cliente è ormai impastoiato.
Complimenti a chi ha avuto questa saggia idea trasformata in legge e a chi, sino ad oggi, ha taciuto su tutto ciò con colpevole connivenza.
Finalmente anche l’OCF, ne siamo orgogliosamente lieti, ne ha preso atto e quindi siamo al suo fianco… o lui si è posto al nostro, poco importa siamo tutti Avvocati per gli Avvocati.
Al netto della condivisione dell’iniziativa però dobbiamo dare conto anche di qualche perplessità sulle motivazioni che sembrano indurre l’OCF a richiedere, finalmente, il ripristino dei minimi (e del tariffario aggiungiamo noi) basandosi sull’analisi dei risultati (seppur realmente corretta) della “riforma” abrogativa e non invece ponendo l’accento, in via preliminare “ed assorbente” sulla necessità di sottrarre l’Avvocato dal mercato, dalla umiliante contrattazione ed il Cittadino (Costituzionalmente costretto a ricorrere alla difesa tecnica) dall’incertezza e dalla sudditanza di pagare ciò che l’Avvocato (in maniera più o meno incontrollata veleggiando fra minimi e massimi delle fasi) chiede in un momento di bisogno in cui l’Assistito si trova “parte debole” nella contrattazione del compenso (richiamiamolo onorario per gentilezza).
Sulle conclusioni però, ribadiamo, concordiamo e quindi plauso all’OCF.
Noi su questa battaglia, su cui da anni singolarmente e come Associazioni ci siamo spesi in perfetta solitudine e talvolta dileggiati per essere ritenuti dei visionari, ora ci ritroviamo insieme anche con voi: bene, avanti così. Però non vorremmo dare la sensazione che gli Avvocati siano determinati solo allorchè si parla di “compensi” piuttosto che al primario e preliminare rispetto della legalità.
Questa considerazione ci induce ad aspettarci da OCF, in questo sussulto di orgoglio che ci fa sperare, una chiara e forte determinazione sulle condizioni di illegalità in cui ancora si trascina (e trascina con sè tutta l’Avvocatura) il CNF ed alcuni COA di questa Repubblica (ovviamente ci riferiamo alla putrescente questione del doppio mandato) affinchè si ponga fine a questa umiliante agonia che sa di arroganza e dispregio dell’interesse e della dignità dell’Avvocatura.
Né vorremmo ipotizzare che siano in atto iniziative o una inusitata iperattività tese a distrarre l’attenzione da problemi più macroscopici che stanno delegittimando l’Avvocatura.
Noi su questa battaglia, se volete, e se realmente OCF la inizierà…saremo ancora con voi: Avvocati con e per gli Avvocati.

Avv. Enrico Calabrese – Presidente Nazionale A.F.N.I.
Avv. Luigi Maria Vitali – Presidente Nazionale Coordinamento Nazionale delle Associazioni Forensi (C.N.A.F.)

Author: admin