L’intervista al sindaco di Bari… in attesa di risposta

Avremmo avuto piacere avere delle risposte:
Sindaco, grazie per aver accettato di rilasciare questa intervista al nostro giornale
Prima di essere eletto alla carica Sindaco, nel 2014, e riconfermato nel 2019, quali incarichi ha ricoperto al Comune di
Bari?
Se non ricordo male, è stato eletto anche alla Regione (svolgendo anche la funzione di capogruppo al Consiglio Regionale)
e Deputato, nel 2013. Sbaglio?
Dunque, possiamo dire che è a perfetta conoscenza della questione Edilizia Giudiziaria a Bari, in tutte le sue sfaccettature
La questione Edilizia Giudiziaria, in questa città, viene da lontano?
Cose pensa del problema Edilizia Giudiziaria?
Ricorderà che, durante la campagna elettorale per le Amministrative del 2014, mentre il Comune di Bari era impegnato in
tanti contenziosi con l’Impresa Pizzarotti, si fece portavoce di una proposta alternativa a quella della Cittadella della Giustizia, al
Tondo di Carbonara?
Secondo Lei, perché a Bari il problema Edilizia Giudiziaria non è stato risolto, in passato, nonostante gli svariati progetti
(Corso della Carboneria, Progetto Pizzarotti, Caserma Briscese)?
Il Palazzo di Via Nazariantz, nel Maggio 2018, viene dichiarato inagibile ed il problema Edilizia Giudiziaria esplode in
tutta la sua violenza. Che effetto Le fece l’apporre la firma all’ordinanza di sgombero?
Quindi venne il Ministro Bonafede e prese degli impegni … il rapporto politico non è mai stato idilliaco. O è una mia
impressione?
La Giustizia penale spezzettata in sette, il Palazzo di Giustizia di Piazza de Nicola che comincia a manifestare grosse
criticità, l’Ufficio del Giudice di Pace al San Paolo il cui archivio, incendiato parzialmente, viene posto sotto sequestro, è di fatto
non a norma, la Giustizia a Bari com’è?
Ci sono state delle forti scosse di terremoto, avvertite nitidamente anche a Bari, a Maggio scorso, ed il palazzo di Via
Nazariantz non ha registrato problemi … eppure la relazione posta a base dello sgombero parlava di forti criticità …
Il 30 luglio 2019, al Ministero della Giustizia, finalmente viene firmato il tanto auspicato “Protocollo per il Polo della
Giustizia”. In cosa consiste e cosa prevede?
Quindi tutti gli Uffici Giudiziari (civile, penale, amministrativo, tributario, minorile, Giudice di Pace, ecc.) dovrebbero
essere riuniti in un’unica sede?
Quale è il ruolo del Comune di Bari, all’esito della sottoscrizione del Protocollo?
Individuata l’area sul quale dovrebbe insistere il Polo della Giustizia (le Casermette tra Via Falcone e Borsellino, Via
Alberotanza e Via Fanelli), ci potrebbero essere dei problemi urbanistici da risolvere?
Se sì, quali?
Stando ai si dice, le coperture finanziarie per il progetto di fattibilità ed annessi ci sarebbero ed il Ministero ha fatto sapere
che sono pronti ben 96 milioni di euro, per iniziare? Conferma?
Nel Protocollo sono previsti i tempi di inizio lavori e di consegna degli stessi?
Cosa pensa, nel suo intimo, di questo Protocollo? Risolverà finalmente il problema della Edilizia Giudiziaria o sarà una
soluzione tampone?
A nome della Associazione Forense Futuro@Forense che presiedo, del giornale Futuro@Forense di cui sono Direttore
Editoriale e degli Avvocati del Foro di Bari, La ringrazio.

Nicola Zanni

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