Caro Ettore (mi consentirai di darTi nel tu anche in questa risposta, esattamente come facciamo in privato), grazie per il Tuo “sfogo”, indirizzato al collega e direttore editoriale del periodico Futuro@Forense.
Questo “sfogo” mi dà la possibilità di chiarire (ultimamente) alcuni aspetti dell’affaire “edilizia giudiziaria” che Tu, più di chiunque altro in questa città, conosce bene.
Innanzi tutto, rispondo alla Tua domanda se il Sindaco Decaro ha mai risposto alle “sollecitazioni” del giornale. Personalmente, mi è molto dispiaciuto questo disinteresse del Sindaco, nei confronti di chi – piaccia o meno – rappresenta una categoria Professionale ed è portatore, comunque, dell’interesse di una parte anche della cittadinanza (oltre che della Avvocatura) a conoscere dei fatti riguardanti la collettività.
Mi chiedi se è doverosa una risposta del Sindaco. Colgo l’ironia e la retorica della domanda: si, è doverosa. E prima ancora che doverosa, una risposta sarebbe stata “cortese”, visto che – allorquando ho girato le domande alla sua addetta, dopo averlo preavvisato- egli sapeva che sarebbero arrivate, manifestando il suo interesse.
Voglio pensare che non abbia potuto rispondere. Ma sono passati più di due anni dal primo articolo che Tu hai citato nella Tua missiva: deduco che non abbia voluto farlo. In fondo io sono un signor nessuno, la mia associazione è nulla, il giornale è tamquam non esset (nonostante le oltre 14.000 visite mensili medie del sito, dalla sua prima uscita).
Ma va bene così! Di cosa possiamo lamentarci …
Più probabilmente, non considera il giornale e la Associazione dei soggetti cui rispondere: e ne prendiamo atto!
È ovvio che certi chiaconi azzoppino lo stomaco e si rivelino indigesti …
Allo stesso tempo credo che sappia bene (al pari dei tanti che si sono foderati gli occhi con il prosciutto) che il problema sia diventato irrisolvibile e (al pari dei tanti “attori protagonisti” della vicenda) stia cercando di procrastinare il problema alle calende greche. In fondo il problema sarà di altri …
Mi chiedi perché Futuro@Forense è stata lasciata sola. Ti dico che è meglio essere soli che male accompagnati visto che i più attenti conoscono i nomi di chi si è esposto da sempre, di chi si è comportato da ignavo e di chi (codardo ed opportunista allo stesso tempo) sta dando un colpo al cerchio ed uno alla botte. La ragione è semplice ed è intuibile: non si vuole perdere il consenso!
La parola d’ordine è (a livello politico ed a livello generale): facimm ammuin. Domani potranno dire “noi eravamo favorevoli a qualunque scelta; nulla è dipeso da noi, è colpa di altri”.
Per quanto ci riguarda, noi continueremo a fare la nostra parte di Grillo parlante. In fondo il nostro motto è NOI CI SIAMO.
Con stima ed affetto.
Nicola Zanni
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