Altri sette milioni di euro per il gratuito patrocinio degli avvocati romani

Il COA di Roma ottiene dal Governo un (secondo) stanziamento di quasi sette milioni di euro per pagare le parcelle dei Colleghi che hanno prestato la propria opera in regime di patrocinio a spese dello Stato. CHAPEAU.

Pare che il Presidente del COA di Roma abbia tanto insistito, che i Ministri (Giustizia e MEF) lo hanno accontentato. Bastava insistere, dunque (?).

Certo, c’è qualcosa che non torna. Non torna, in generale, che gli Organi dell’Avvocatura non abbiano ottenuto lo stesso risultato per TUTTI gli Avvocati. Delle due l’una: non l’hanno chiesto (con insistenza) e, allora, ci spieghino COME ci rappresentano o perché non lo fanno; l’hanno chiesto (magari con insistenza) e allora non vengono ascoltati, non vengono riconosciuti come rappresentativi.

In ogni caso OCF e CNF non fanno una bella figura, “scavalcati” dal Presidente del COA di Roma, che, giustamente, agisce per i 35000 Colleghi Romani e non per tutti e che, evidentemente, ha più presa presso l’attuale Governo che lo considera più rappresentativo di OCF e CNF. CHAPEAU. Anche il Governo, però, fa una magra figura in questa vicenda. Cedendo alle pressanti, GIUSTE, richieste del Presidente Galletti, pone in essere un provvedimento che finisce per essere discriminatorio, ponendosi nella necessità di spiegare perché sbloccare fondi per pagare i gratuiti agli Avvocati romani e ignorare bellamente le esigenze dei Colleghi del Foro di Barcellona Pozzo di Gotto o di S. Maria Capua Vetere e, in generale, di oltre 200.000 Avvocati che ancora attendono il proprio compenso. Anche perché così lo Stato manifesta di essere il peggior cliente dell’Avvocatura: ci chiama al più alto compito, la difesa dei più deboli, ti paga meno di quello che ti spetta, lo fa quando vuole mostrando di fare figli e figliastri. Non va. Non funziona.

A CNF ed OCF non resta che chiedere di recuperare la rappresentatività che non appare abbiano, attraverso iniziative forti ed EFFICACI. Ci si renda conto che non è assentibile che ogni COA chieda un provvedimento al Governo solo per i propri iscritti, quando c’è chi dovrebbe farlo per tutti gli Avvocati. Ciò segnerebbe il fallimento del sistema di rappresentanza nel mondo forense italiano ed il prossimo Congresso non potrà non tenerne conto.

Al Governo ed ai suoi Ministri ricordo l’articolo 3 della Costituzione ed il ruolo di TUTTA l’Avvocatura, necessaria in ogni sistema che si voglia chiamare democratico.

Al Presidente Galletti ripeto: CHAPEAU!

Avv. Luigi VITALI

Presidente del CNAF

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