Il TAR Puglia ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Comitato “Per un parco verde di quartiere alle ex Casermette: Capozzi e Milano” e alcune associazioni ambientaliste contro il progetto del nuovo Parco della Giustizia di Bari.
I Giudici hanno specificato che, riguardando, il ricorso, solo la variante al piano regolatore che “allo stato … neppure adottata, l’interesse in questione si palesa come futuro ed eventuale, (e) come tale, non idoneo a sostanziare la condizione dell’azione rappresentata dall’interesse a ricorrere”.
Il Collegio, inoltre, ha specificato – nella sua decisione – che “ove poi nella specie si voglia ritenere bastevole a radicare l’interesse a ricorrere, correlato ad una lesione, la mera decisione di localizzare il Polo della Giustizia nell’area in questione, il ricorso non sarebbe comunque ammissibile ed anzi dovrebbe dichiararsi tardivo e in parte inammissibile”, perché “la decisione di localizzare il Parco della Giustizia presso l’area occupata dalle caserme dismesse Capozzi e Milano nella zona Carrassi è stata assunta con una lunga serie di provvedimenti, adottati ben prima del bando di concorso” (e non impugnati).
Dunque, il progetto può continuare il suo iter, al netto delle considerazioni circa il ritardo (colpevole?) di oltre venti anni, nel dotare Bari (come Comune, Città Metropolitana e Distretto della Corte d’Appello) di una sede Giudiziaria adeguata e degna di tale nome.
La Giustizia è cosa seria e le colpe dei ritardi sono addebitabili a tanti, troppi …
Nicola Zanni