Il pudore ed i fumetti

Da bambino, non mi piacevano certi fumetti e non li leggevo.

Crescendo, ho imparato che è opportuno e necessario leggere tutto ed il contrario di tutto, giusto perché voglio essere informato e, soprattutto, perché devo capire cosa l’altro dice, se è compatibile con il mio pensiero o, se invece, devo controbattere e come.

Capita, invece, che bambini e persone cresciute in età (definirli adulti solo perché maggiorenni, è un insulto), pur di non mostrare il proprio interesse (sia pur passeggero verso un giornale) lo definiscano “topolino dei bambini” e continuino a leggerlo.

Ora, preso atto che un tale interessamento (sia pur mascherato dal peggior disinteresse) fa piacere, mi chiedo se costoro hanno più pudore nel nascondere (prima di tutto, a se stessi) l’interesse verso il topolino dei bambini, per non ammettere che lo seguono.

O, piuttosto, mi chiedo se il loro pudore consiste nel non dare la soddisfazione a chicchessia, nel manifestare il proprio interesse.

In un caso o nell’altro, noi vi ringraziamo per il vostro interesse, manifestato in questi 18 mesi.

E ringraziamo soprattutto chi, per pudore, non ammette di leggere il nostro periodico, pur leggendolo di nascosto come quando, da bambino/a, leggeva fumetti “proibiti”.

Il nostro successo è anche merito vostro.

E continuate, nel bene e nel male, a leggerlo.

Magari imparate qualcosa …

Nicola Zanni – Direttore Editoriale di Futuro@Forense

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